Descrizione
Quello strano baule che si chiama cuore,
dove ci sono vecchi biglietti mai buttati,
foto ingiallite dal tempo, lettere dimenticate
e inutili oggetti conservati senza un motivo,
che ogni volta che viene aperto un effluvio
di vecchi sapori e di emozioni sopite ti avvolge
in un sorriso colorato di nostalgia,
ecco, quel baule io l’ho aperto.
Enrico Gariboldi ripercorre la propria vita attraverso una storia in cui le vicende personali di un ‘uomo qualunque’ s’intrecciano e si fondono agli eventi della Grande Storia, quella che ha visto protagonista l’Italia dall’entrata in guerra e dalla fine del fascismo ai cosiddetti Anni di Piombo e oltre. Pagine indimenticabili: di guerra, di bombe che rintronavano nelle cantine di una Milano distrutta, di amori consumati nei campi d’erba medica e nei bordelli, di ebrei deportati, di notti in carcere, di attentati e rappresaglie, di morti vere o soltanto sfiorate. E poi la miseria, le macerie, ma anche tanta voglia di aiutarsi e risollevarsi, per rinascere e andare avanti, col sogno di costruire un mondo migliore per le generazioni future. Qualcosa è andato storto però, se, come illustri studiosi ci raccontano, quello stesso mondo ricostruito tra nemmeno cent’anni potrebbe autodistruggersi…
Un libro autentico, importante da un punto di vista antropologico e documentaristico prima che narrativo. Un’opera originale, che ci spiega come, malgrado la guerra e la povertà, sia facile, per un uomo di quasi novant’anni, guardare al passato con nostalgia e al futuro con timore e amarezza.
Enrico Gariboldi è laureato in Scienze Politiche. Si occupa di Arte Contemporanea da 40 anni. Le sue passioni sono: la politica, la musica classica, l’India e l’Africa e, ovviamente, l’Arte. Questo è il suo esordio nella narrativa.
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