Descrizione
Immobile e coperto di neve in questo specchio di Tempo riflesso nell’ora nominata Autunno, calendario di una antica litania che vorrebbe essere vita, certezza costretta ed ancorata ad un lento patimento all’urlo ingordo di una bufera che spazza e cancella ogni cosa perché così è la storia, lasciando solo cenere al vento perché lo scheletro anche privato di ogni foglia è troppo bello esposto a quel tormento, ed ugual viandante al fresco di un primaverile ricordo rimembra il sogno al suo cospetto divenire silenzioso rispetto.
Mira la stessa via ed il pensiero muta in preghiera fors’anche invisibile eresia: un poeta ad ugual vista divenne profeta, un viandante mutò la sua seconda natura, un boia seppellì la sua corda, un soldato depose la sua spada e contemplò di nuovo la vita, un prigioniero mi narrò l’intera sua via quando il ramo spezzò la cima della corda che lo teneva stretto alla soffocata vita, una donna cercò l’amore scoprendo la foglia della sua ugual natura, un bambino trovò il seme dell’intera sua esistenza divenne nuovo profeta, un affamato mi accarezzò un ramo e io appagai la fame della sua venuta, un prete bigotto, invece, lo spezzò per farne un bastone, poi accese un fuoco con decisione: dalla fiamma di quel ricordo divenne cacciatore e ad una strega fanciulla senza più onore rubò la segreta natura mentre quella gridava nella violenza taciuta del suo dolore… foglia caduta…
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