Descrizione
Le vicissitudini magico-antropologiche del dio del male
La maschera di Arlecchino è ormai conosciuta solo come costume carnevalesco, burattino irriverente o protagonista di pièce teatrali comiche e stereotipate. L’autore, che per tanti anni ha studiato e interpretato come attore della Commedia dell’Arte questa maschera, in questo breve ma denso saggio, espone un’interpretazione coraggiosa, originale e scomoda del significato simbolico che questa racchiude: Arlecchino è donna e rappresenta quella parte dell’inconscio collettivo che per anni è stato negato e rimosso dalle società patriarcali, relegando le donne al margine. Attraverso la narrazione del legame con le pratiche sciamaniche, con la simbologia dei tarocchi, e le similitudini con i riti carnevaleschi e con quelli Vudù, sino all’incontro con le altre maschere, l’autore ci mostra un inedito ritratto di Arlecchino, riscattando l’universo femminile.
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