Re Artù, Lancillotto, Carlo Magno e Orlando sono alcuni degli eroi raccontati dalla letteratura cavalleresca attraverso molteplici modalità: in prosa o in versi, in lingue diverse e in diverse forme, dal romanzo ai racconti epici ecc. La letteratura cavalleresca racchiude infatti le narrazioni delle gesta eroiche e degli amori dei cavalieri medievali.
I cicli della letteratura cavalleresca
La letteratura cavalleresca si distingue da quella epica per una maggior presenza e varietà delle azioni, per gli interventi soggettivi degli autori e per la presenza anche di toni satirici e burleschi.
Nata in Francia nel periodo medievale, si è sviluppata in tre filoni principali:
- Il ciclo carolingio che racconta le gesta guerresche delle imprese dei paladini di Carlo Magno. L’opera più conosciuta e importante di questo ciclo è sicuramente La Chanson de Roland. In quest’epora sono raccontate le imprese di Orlando, uno dei paladini più coraggiosi di Carlo Magno.
- Il ciclo bretone che in particolare narra le vicende di Re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda. Queste narrazioni sono più romanzesche e amorose. Esempi molto conosciuti sono la storia di Tristano e Isotta e i poemi di Chrétien de Troyes.
- Nel ciclo classico invece le opere sono rielaborazioni di leggende adattate alle preferenze per i temi cortesi e cavallereschi del periodo. Fanno parte di questo ciclo anche il filone che narra in particolare le crociate in Terrasanta.
Sviluppo della letteratura cavalleresca in Europa
In Spagna questo tipo di letteratura si inserisce nella tradizione dei canteres e romances. Si vede la sua particolare influenza nel romanzo del Cid e ne l’Amadis de Guala.
In Inghilterra si sviluppa in modo particolare il filone bretone, compaiono così opere che sono imitazioni della materia di Bretagna come per esempio Artur and Merlin.
In Germania viene tradotta la Chanson de Roland dal bavarese Konrad.
In Italia, a livello popolare diventarono molto famosi i racconti del ciclo carolingio; invece, nelle classi più nobili si sviluppò maggiormente il ciclo bretone. Entrambi questi cicli si diffusero anche a opera dei cantastorie o di scrittori popolari (praticamente tutti anonimi) che crearono molti racconti in volgare, i cosiddetti cantari. La cultura cavalleresca ebbe uno dei suoi massimi esponenti nel Boiardo con l’Orlando furioso, scritta presso la corte degli Estensi di Ferrara.
Fonte:
AA.VV., Letteratura, Le Garzantine, Grazanti, 2005.
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