Castelli infestati da fantasmi, abbazie isolate, mostri, vampiri… sono tutti elementi caratteristici del genere gotico. Genere che fonda il suo fascino sulle sensazioni di paura, terrore e inquietudine che è capace di creare nei lettori.
Questo genere nasce a metà del Settecento in contrapposizione con i movimenti culturali fondati sulla ragione come l’Illuminismo e il Neoclassicismo e riscuote un enorme successo di pubblico.
Il primo romanzo di questa corrente letteraria è “Il castello di Otranto” pubblicato nel 1764 da Horace Walpole. Romanzo che presenta diversi elementi che saranno caratteristici di questo genere come le atmosfere cupe, l’ambientazione in un castello e la presenza del soprannaturale.
Caratteristiche del genere gotico
Le caratteristiche che delineano il romanzo gotico sono la paura, il soprannaturale e l’isolamento.
- I romanzi gotici devono suscitare paura e terrore in chi li legge. Ambientazioni cupe, tetre e decadenti, scene efferate, sangue, morte, elementi macabri concorrono a creare atmosfere di mistero e terrore.
- Nel genere gotico devono essere presenti elementi soprannaturali, come mostri, fantasmi, vampiri, stregoneria. Questi elementi si riferiscono alle pulsioni del genere umano e alle sue emozioni.
- Il gotico è caratterizzato dall’isolamento sociale, sia come allontanamento dalla società di chi non riesce ad adeguarsi alla civiltà comune, sia come emarginazione vera e propria del diverso.
Sviluppi e autori principali
Clara Reeve
Prendendo spunto da “Il castello di Otranto” e seguendone le linee principali senza inserire particolari aspetti originali, Clara Reeve nel 1778 pubblica “Il vecchio barone inglese”. Così come Walpole e la Radcliffe spiega gli eventi soprannaturali in modo razionale. La Reeve con questo romanzo ha sicuramente contribuito in modo preponderante all’affermazione del genere gotico, confermando che anche la fantasia e l’immaginazione rivestono un ruolo importante nella società.
Villa Diodati
Nel giugno del 1816, a Villa Diodati sul lago di Lemano in Svizzera, Lord Byron invita alcune persone e in una notte di tempesta, dopo aver letto ad alta voce storie di fantasmi, chiede ai suoi ospiti di scrivere delle storie di paura. Nascono proprio in quell’occasione due capolavori: “Il vampiro” di John Polidori e “Frankenstein” di Mary Shelley. Il romanzo di Polidori è importante perché il primo a introdurre il personaggio del vampiro che sarà in seguito ripreso da diversi scrittori fino ad arrivare al popolare “Dracula” di Bram Stoker. Grazie alla popolarità di Dracula il vampiro entrerà a far parte dell’immaginario popolare.
Nel “Frankenstein” Mary Shelley rivolge una forte critica alla scienza e quindi alle idee che si erano sviluppate con l’Illuminismo. Infatti il soprannaturale in questo racconto è rappresentato da un creatura concepita dall’uomo. Interessante è la visione dell’isolamento inteso come emarginazione. Infatti la Creatura non nasce malvagia ma lo diventa perché respinta, a causa del suo aspetto esteriore, dallo scienziato suo creatore e dalle persone che incontra. Proprio grazie a questa emarginazione la creatura diventa malvagia.
“Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde”
Nel 1816 Robert Stevenson scrive uno dei romanzi più famosi del genere gotico: “Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde”. L’autore mostra, attraverso Hyde, la manifestazione delle repressioni nella società della malvagità, della crudeltà e del sadismo. Hyde fa paura perché rappresenta concretamente il male.
La paura nei racconti di Poe
Nel XIX secolo il genere si evolve con alcune differenze, in particolare Edgard Alan Poe, nei suoi racconti, pone come vero protagonista l’abisso dell’animo umano. La paura è associata alle angosce esistenziali dell’uomo moderno. Il mondo rimane difficile da conoscere, nonostante le scoperte scientifiche, e questo mistero crea paura e angoscia nell’uomo.
I primi decenni del Novecento
Infine, prima di concludere il viaggio nel genere gotico, è d’obbligo menzionare alcuni autori dei primi decenni del Novecento. Hodgson pubblica nel 1908 “La casa dell’abisso” e nel 1910 Gaston Leroux scrive il famosissimo “Fantasma dell’Opera”, che in seguito diventerà un’icona grazie alle numerose trasposizioni teatrali e cinematografiche. Un romanzo intriso di avventura, romanticismo e mistero.
Conclusione
Il genere gotico anche se racconta storie con elementi soprannaturali e fantastici ha rappresentato nella sua evoluzione i cambiamenti delle società. In particolare nella contrapposizione tra reale e immaginario ha saputo mostrare l’impatto che le scoperte scientifiche hanno avuto sull’uomo cambiandone il modo di decodificare il mondo.
FONTI: Gianluca Santini, Da Otranto a Innsmouth. Nascita e sviluppi del Romanzo Gotico, Moon Base Factory, 2015.
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