Le regole della punteggiatura ti rendono la vita difficile?

Conoscere e saper applicare le regole della punteggiatura è fondamentale per chi si accinge a scrivere. La punteggiatura è parte integrante di un testo scritto ed è un importante strumento per rendere efficace una storia.

Il suo corretto uso è necessario perché permette di svolgere tre importanti funzioni della scrittura:

  • caratterizzare lo stile dell’autore, valorizzando il testo
  • dare un ritmo alla narrazione, imprimendo accelerazioni e rallentamenti
  • orientare la lettura dello scritto, permettendo al lettore di comprendere meglio i significati espliciti e quelli sottesi

I principali segni di interpunzione

Usare la punteggiatura in modo corretto ed efficacie risulta spesso una pratica difficile. Dove e quando inserire la virgola? Quanti sono i puntini di sospensione?

Di seguito un elenco per conoscere e ripassare le regole base della punteggiatura tratto dal libro “Scrittura creativa. Istruzioni per l’uso” di Maurizio Barbarisi:

La virgola

È una pausa breve, più corta e informale del punto e virgola e meno categorica del punto. È flessibile e può essere usata con una certa discrezionalità. Può essere utilizzata per eseguire diversi compiti:

  • separare gli elementi di una lista
  • indicare un inciso o un’apposizione
  • separare interiezioni e vocativi
  • indirizzare il significato di una proposizione
  • dare ritmo alla narrazione
  • aiutare il lettore a interpretare il significato di una frase

Questo segno non va mai inserito tra:

  • soggetto e verbo
  • verbo e complemento oggetto
  • l’aggettivo e il suo sostantivo
  • il verbo essere e l’aggettivo o il nome che lo accompagna nel predicato nominale

L’utilizzo della virgola prima della congiunzione (e) è invece facoltativo

Tra il rispetto delle regole della punteggiatura e la libertà data dalla discrezionalità di questo segno occorre mantenere un dato equilibrio. È bene usare le virgole con parsimonia, per non correre il rischio di soffocare l’estro del lettore. Invece usare poche virgole può far cadere il lettore in tranelli linguistici.

 Il punto e virgola

Indica una pausa, più lunga della virgola e dei due punti, ma più corta del punto. Secondo le regole della punteggiatura il punto e virgola non è un segno autonomo: una frase deve sempre terminare con un segno di pausa stabile. La parola che segue il punto e virgola non deve cominciare mai con la lettera maiuscola.

Questo segno serve a:

  • separare le proposizioni per indicare il termine di un concetto, ma non del contenuto
  • separare gli elementi di un elenco quando sono complessi
  • rallentare il ritmo narrativo

Il punto

Indica la pausa più lunga e permette alla frase di caricarsi di senso compiuto attribuendogli una struttura finita. Ha quindi una funzione di chiusura. La parola che segue il punto deve sempre cominciare con la lettera maiuscola.

Le regole della punteggiatura impongono un’ulteriore distinzione:

  • il punto inserito nella stessa riga, dove la frase che segue tratta dello stesso argomento di quella precedente
  • il punto a capo, che richiede un cambio di argomento nel periodo successivo

Alcuni studi hanno rilevato che l’attenzione del lettore è focalizzata principalmente sulle prime e sulle ultime parole delle frasi. Per questo è consigliabile inserire parole-chiave o a effetto vicino ai punti.

Questo segno di interpunzione è utile anche per accelerare il ritmo narrativo. Le frasi corte incalzano il lettore e gli consentono di avere la sensazione che sta per succedere qualcosa.

I due punti

La pausa di questo segno si trova tra la virgola e il punto e virgola.

È utilizzato principalmente per:

  • introdurre un elenco
  • presentare una frase che serve a chiarire la parte che la precede
  • introdurre citazioni o esempi
  • introdurre un discorso diretto
  • comunicare al lettore informazioni che servono in un preciso momento
  • disorientare il lettore spezzando un periodo senza influire sul ritmo narrativo

Il punto interrogativo

Indica una pausa lunga. La sua funzione principale è quella di chiudere una frase che contiene una domanda o una richiesta. Nella lettura richiede un’intonazione ascendente della frase. Viene utilizzato solo nella forma diretta. Deve essere usato con moderazione e solo quando necessario perché rischia di dare un “sapore” scolastico al testo e di comprometterne la tensione narrativa.

La parola che segue il punto interrogativo vuole l’iniziale maiuscola.

Il punto esclamativo

Secondo le regole della punteggiatura questo segno deve sempre essere usato da solo. La parola che lo segue deve sempre avere la maiuscola.  Segnala una pausa lunga e nella lettura l’intonazione deve essere discendente.

Questo segno, che deve essere usato con discrezione, può essere inserito:

  • dopo le interiezioni
  • alla fine di frasi che esprimono stupore, meraviglia o sorpresa
  • per dare enfasi a una frase, producendo una lieve rottura della progressione attesa della storia
  • nel discorso diretto per recuperare la teatralità caratteristica del linguaggio non verbale

I puntini di sospensione

Si possono trovare all’inizio o alla fine di un periodo.  Per rispettare le regole della punteggiatura devono essere sempre e rigorosamente tre.

Se usati con moderazione svolgono pienamente le loro funzioni:

  • indicare la sospensione di un discorso
  • creare sfumature giocando con il detto e non detto, permettendo di aprire a interpretazioni diverse
  • stimolare il lettore a creare una serie di supposizioni sulle congetture non apertamente espresse dall’autore
  • indicare l’omissione di lettere, parole o frasi quando inseriti dentro le parentesi quadre

Conclusione

Un corretto uso della punteggiatura può fare la differenza per un testo. Per questo occorre conoscerne le regole e saperle applicare. Un buon metodo per diventare bravi in questa pratica è quello di scrivere tanto e con costanza e leggere molti, moltissimi libri.

 

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