1) Buongiorno Elio, la ritroviamo ancora una volta per presentarci il suo nuovo progetto poetico, “Nuovo Inizio”. Un titolo certamente icastico e suggestivo, dal quale possiamo partire per presentare il senso della sua terza raccolta per Caravaggio Editore/ & My Book.
1) Verissimo. “Nuovo inizio” è un bel titolo, bisogna però chiarire che cosa sta iniziando e in che cosa consiste la novità.
2) Leggendo la sua nuova silloge sembra di intuire che questa volta lei abbia privilegiato il lato più serio e raccolto della sua produzione. Possiamo dire che nella sua produzione esiste un dialogo tra ironia e serietà, ma secondo lei queste due tendenze espressive possono realmente convivere o è inevitabile che di volta in volta una prevalga nettamente sull’altra?
2) Ironia e serietà sono antitetiche e antinomiche, ma possono derivare una dall’altra. Diciamo che sono due valvole di sfogo: il serio ha bisogno di ristorarsi e rifocillarsi nell’ironia, e l’ironico deve concedersi qualche pausa seriosa, per non essere considerato fatuo e vanesio. Questo capita spesso anche in poesia.
3) I ritratti inclusi in questa raccolta hanno origine negli anni ’80. Quali sono state le sue sensazioni nel recuperare questo materiale? Nei suoi archivi c’è materiale inedito, e qual è la sua relazione con queste produzioni?
3) Nella boa che ho già girato da non so quanto (ho 58 anni), ho accumulato materiale sia grafico che narrativo. La prossima carta che girerò, sia per voi sia per me stesso, è il versante prosastico – spero non prosaico – e cioè una serie di racconti brevi, composti anch’essi nel solo 1987, di tono e stile minimalista. Li sto trascrivendo, non riscrivendo, per dare al Lettore le sensazioni dell’epoca e mie all’epoca. La temperie culturale, come si diceva una volta, è importante per capire e collocare la “follia” autoriale.
4) La scelta di affiancare poesie e ritratti, in sostituzione delle fotografie, vuole essere un passo nella direzione di un realismo più diretto, o ritiene che anche il ritratto e la biografia possano avere un valore concettuale, di riflessione astratta sul rapporto tra immagine e parola, come quella che attraversava le sue opere precedenti?
4) Ritratto e fotografia sono antipodi della parola, ma sono tutti linguaggi, cioè strumenti articolati di comunicazione. Scegliere uno o l’altro, o addirittura affiancarli, è una libera proposta di qualsiasi autore. Il bilancio definitivo lo trae sempre il Lettore, che giudica l’opera con pieno diritto, anzi direi doverosamente, per aiutare ad aggiustare il tiro chi scrive, o disegna, o fotografa, o scolpisce, o compone musica ecc.
5) Il percorso iniziato con “Le mie tavole di Rorschach” e portato avanti con “Liber Secundus” e “Nuovo Inizio” è destinato a proseguire anche in futuro?
5) Come dissi poc’anzi, squadra che vince non si tocca, spero di completare la trascrizione dei miei racconti minimalisti composti 31 anni fa per consegnarli alle amorevoli cure di Caravaggio editore/&MyBook e, tramite loro, a chi volesse esplorare il mio lato prosaico-narrativo, spero non prosastico. Intanto, auguro una buona lettura del mio “Nuovo inizio”.
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