Qui di seguito potete leggere l’Intervista a Candida Colucci. Ecco cosa ci dice di lei: Candida Colucci è nata a Bari, il 20 Giugno 1977. Dopo aver cocciutamente festeggiato per circa dieci anni consecutivi il suo diciannovesimo compleanno, su invito di parenti ed amici, ha ripreso ad avanzare con l’età, prima di cominciare a destare troppi sospetti. Quindi ora ha ventidue anni. Durante i suoi diciannove anni ha conseguito la laurea in chimica, grazie alla quale si barcamena in acrobatici equilibrismi di precariato. E’ amante del gioco di ruolo in ogni sua forma, ed è stata proprio questa passione a spingerla a scrivere, iniziando con racconti che narrano avventure vissute al tavolo da gioco o ad eventi dal vivo. Sogna un giorno che Terry Pratchett (che ella stessa ha conosciuto, tiene a specificare) legga una sua storia… Si è imposta come missione di vita la salvaguardia della stirpe dei draghi -giocattolo- dalla distruzione infantile. Colleziona quindi pupazzi di forma draconica, per preservarne almeno uno per tipo dalle grinfie dei bambini che li destinerebbero all’estinzione… del resto loro non possono apprezzarne appieno le forme aggraziate e terribili, i poderosi artigli con cui: “Muori, cavaliere!” “Arrg aaahhh wosh…” err.. cosa stavamo dicendo? Ah, certo… Concludiamo menzionando i nomi dei suoi due splendidi furetti che non mancano mai di donarle affetto ed idee: Figaro e Lancillotto.
Per cominciare parlaci di te come Scrittrice. Come e quando nasce in te l’esigenza di scrivere e cosa rappresenta per te la Scrittura?
Quando ho iniziato la mia lunga carriera di narratore di Dungeons&Dragons, iniziai a scrivere le avventure da giocare, immaginandomi svolte incredibili e colpi di scena che puntualmente venivano evitati dai miei giocatori. Pervasa da un sentimento di rivalsa, ho iniziato a scrivere le medesime storie così come avrei voluto che si svolgessero. Naturalmente da fantasia nasce immaginazione e sono andata oltre le storie del tavolo da gioco, anche se la maggior parte dei miei personaggi sono realmente esistiti. Scrivere le loro storie mi permette di dare sfogo ad una ribollente creatività che altrimenti mi avrebbe già da tempo condotto alla schizofrenia.
Ora passiamo al Libro che hai pubblicato con & MyBook; parlaci di quest’Opera dettagliatamente e, se vuoi, regalaci qualche aneddoto interessante che riguarda la sua stesura e la sua pubblicazione.
Non ho memoria di tutti i racconti che ho scritto. Per lo più erano storie di poche pagine, che dopo essere state lette da una piccola cerchia, finivano sperdute chissà dove. L’opera inusuale pubblicata con & MyBook, una raccolta di ben due racconti, si è salvata dalla dimenticanza del tempo solo grazie ad internet, poichè caricati in rete anni orsono. Mi son tornati alla memoria dal momento che parlano di Hermes, il mio più caro personaggio giocato, nonchè protagonista del romanzo che stavo scrivendo. Troppo lunghi per essere considerati ‘racconti’ e troppo corti per essere ‘romanzi’, la loro evoluzione naturale li avrebbe portati alla temuta ‘morte nel cassetto’, quando un giorno incontrarono & MyBook e le sue offerte speciali.
Finora il tuo Libro, a sentire coloro che lo hanno già letto e che ti hanno regalato le proprie impressioni, ti ha dato delle soddisfazioni? Oppure i vari commenti ti stanno spingendo a migliorarlo ulteriormente?
Per lo più l’hanno letto parenti ed amici, quindi non ho ricevuto alcun parere obbiettivo, sebbene nel complesso i giudizi si sono rivelati soddisfacenti. Questi racconti narrano gli esordi di Hermes Arechi, eroe del mio primo romanzo e protagonista del secondo in produzione, ed è una grande soddisfazione per me incontrare amici che mi chiedono impazientemente quando sarà pronto il nuovo libro. Chissà se la penseranno così anche gli utenti di & MyBook?
Per concludere: considerato che hai pubblicato con un Book on demand, puoi darci le tue impressioni in proposito? Quali sono, in pratica, gli aspetti positivi e, al contrario, gli aspetti che cambieresti per rendere migliore il servizio? Parlacene facendo, se puoi, un confronto con i classici editori “a contributo” (se hai avuto qualche esperienza con essi ovviamente, e senza fare nomi).
Non ho mai avuto esperienze di pubblicazione ‘a contributo’, ma ho preferito un editore on demand rispetto ad uno a pagamento per la schiettezza del rapporto e la possibilità di personalizzare la pubblicazione con servizi accessori.
E con questo abbiamo terminato la nostra intervista a Candida Colucci, che ringraziamo. Vi ricordiamo che, se volete acquistare il suo Libro, potete cliccare qui.
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